Die Studierenden haben während der Willkommenstage die Gelegenheit, sich mit dem Studenplan vertraut zu machen, zukünftige Dozierende und Kommiliton_innen zu treffen, die Rektorin kennenzulernen, und ganz viele Fragen zu stellen. Zahlreiche Ansprechpartner_innen an den Informationsständen der Fakultäten, der AGEF, von Uni-Info, der Stadt Freiburg und von Freiburg Tourismus helfen gerne weiter.

In diesem Rahmen fanden auch wieder die Welcome Days explizit für internationale Studierende statt. Die Dienststelle für internationale Beziehungen (DIB) setzt ihre erfolgreiche Zusammenarbeit mit dem Sprachenzentrum der Unifr und dem Erasmus Student Network Fribourg (ESN) fort, um jedes Semester eine Vielzahl von Aktivitäten und Veranstaltungen zu organisieren. Diese helfen den internationalen Studierenden, sich schnell in der Universität und im Leben in Freiburg zurechtzufinden. Am 13. September 2024 begab sich ein Teil der Incoming Studierenden auf eine Entdeckungstour: Wo kann man die Campuscard aufladen? Welcher der beiden orangen Supermarkt-Riesen ist besser? Wo gibt es die beste Bar, um abends zu feiern? Und warum stinkt es so, wenn man sich in der Nähe der berühmten Standseilbahn aufhält? Diese Tour Fribourg sympa schloss traditionell mit einem Welcome Apéro in der Ehrenhalle am Standort Miséricorde ab.

Schauen Sie sich unsere Bildergalerie an, um die besonderen Momente dieses inspirierenden Nachmittags nachzuverfolgen.

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• Dienststelle für Internationale Beziehungen und
• Sprachenzentrum und der Akademischen Dienste
• und
• Uni-Info
• AGEF und

Buongiorno a tutti!

Mi chiamo Céline, ho 23 anni e frequento il secondo anno del corso di laurea magistrale in Tradizione e interpretazione dei testi letterari presso l’Università degli Studi di Verona. Ho scelto di seguire, per il mio iter universitario, il curriculum italo-svizzero che permette agli studenti dell’ateneo veronese di trascorrere il secondo anno del corso a Friburgo (CH) e ottenere, in questo modo, un doppio titolo. La decisione di intraprendere questo percorso è nata sia dal desiderio di migliorare le mie competenze in lingua francese sia dalla curiosità di studiare la mia materia del cuore, la letteratura italiana, all’estero e, più in particolare, presso l’Università di Friburgo che vanta una tradizione di studi celeberrima grazie all’insegnamento di professori quali Contini e Pozzi.

A settembre 2023 ho preparato le valige per partire in treno alla scoperta di un nuovo paese, la Svizzera. Dopo aver fatto prima tappa a Milano e poi a Berna, aver attraversato alcuni dei paesaggi più belli d’Europa, finalmente, dopo 6 ore3 di viaggio circa, sono giunta a destinazione. Arrivata a Friburgo, mi sono trovata dinnanzi ad una piccola e graziosa cittadina che conserva, in ogni angolo, la sua identità svizzera. Nonostante le dimensioni ridotte, infatti, il capoluogo del cantone offre ai suoi abitanti tutti i comfort di cui hanno bisogno e agli studenti, che costituiscono un’importante fascia della popolazione, una realtà vivace e stimolante. Camminando tra le strette viuzze di impronta medievale della città, ci si sente accolti come in un nido e il profumo di cuchaule appena sfornata, che si sente uscire ogni mattino dalle tante boulangerie, diventa presto il profumo di casa. Ho trovato una stanza tutta per me nella Basse Ville, la zona più caratteristica della città e quella che ospita il fiume Sarine, grazie all’organizzazione Apartis, che mi permette di condividere momenti della giornata e spazi comuni con altri studenti.

L’università, situata nella parte alta della città e quindi raggiungibile a piedi per i più coraggiosi e in funicolare o in autobus per i più pigri, vanta di diversi poli. Le lezioni afferenti al dipartimento di Italiano, in particolare, hanno luogo presso Miséricorde e Beauregard. Il sito di Miséricorde, in posizione centrale rispetto alla città e molto vicino alla stazione, si riconosce grazie alle sue grandi dimensioni che consentono a tutti gli studenti di materie umanistiche di trovare, oltre alle aule dedicate alle lezioni, spazi consacrati allo studio, allo sport, alla pratica religiosa e alle attività ricreative.
È questo il luogo che frequento tutti i giorni per seguire i corsi e i seminari previsti dal mio piano di studi, ma anche per studiare in biblioteca o rilassarmi sulle poltroncine presenti nei corridoi. Sono proprio i corridoi che all’ora di pranzo si affollano di studenti che in ogni luogo trovano il loro posto ideale per mangiare in compagnia e scambiare qualche parola con i coetanei. Per fare una buona merenda e ricaricare le energie con un caffè, invece, ci si può spostare nella Cafétéria, situata proprio sopra alla mensa, che offre squisitezze di ogni tipo.

L’università non è solo un luogo di ascolto e di studio, diventa anche un ambiente ricco di attività e divertimento quando la Fachschaft di Italiano organizza aperitivi, serate giochi, club del libro e rassegne cinematografiche. Momenti di svago, questi, che vedono studenti e docenti dialogare e confrontarsi, tra uno snack e l’altro, sulla loro più grande passione. Le associazioni studentesche sono spesso all’origine di innumerevoli appuntamenti che coinvolgono tanti giovani e animano la vita universitaria: in particolare, ho partecipato a dicembre alla realizzazione della corona dell’Avvento, tipico simbolo natalizio friburghese.
L’Unifr, inoltre, dà la possibilità agli studenti di frequentare i corsi di lingua e di sport proposti dall’ateneo in maniera del tutto gratuita: personalmente ho scelto di seguire un corso di lingua tedesca e di dedicarmi, la sera, alla danza moderna e allo yoga.

Uscendo dalle porte di Miséricorde sul finire di una giornata dedicata allo studio, ci si trova davanti ad una città a misura d’uomo, dominata dalla monumentale cattedrale medievale di Saint Nicolas. Al santo patrono di Friburgo, è dedicata una grande festa, nel corso del primo weekend di dicembre, che lo vede sfilare in tutte le vie della cittadina e lanciare i celebri biscômes ai più piccoli. Una folla ingente proveniente da ogni angolo del paese, dopo essersi riscaldata con un buon bicchiere di vin chaud, attende con ansia il famoso discorso spesso accompagnato, come anche quest’anno è accaduto, dalla magia della neve. Piccola e caratteristica, infatti, Friburgo ama mantenere le tradizioni, come anche quella della grande sfilata di Carnevale a febbraio e della condanna a morte di Rababou nella Basse Ville.

Vivere a Friburgo non significa solo avere la fortuna di conoscere una nuova città ma significa anche avere la possibilità di visitare, grazie al fornito sistema di reti ferroviarie, altri importanti centri svizzeri come Berna e Losanna che, soprattutto durante il periodo natalizio e quello primaverile, vantano di un fascino molto particolare. Ma ora è tempo di tornare allo studio… In questi giorni sto iniziando a lavorare alla mia tesi magistrale che vedrà coinvolti due relatori a rappresentare le due università in cui ho studiato.

Vi saluto, dunque, augurandovi il meglio per i vostri studi e le vostre vite e invitandovi, se ne avete l’occasione, a cogliere al volo preziose e arricchenti esperienze come questa. Ci vediamo presto, forse proprio tra i corridoi dell’università, e ad maiora!

• L’université de Fribourg offre des cours intensifs pré-semestriels d’allemand et de français. Les prochains auront lieu du 5 au 16 février 2024.

In Zusammenarbeit mit dem Sprachenzentrum der Unifr und dem Erasmus Student Network (ESN) Fribourg plant die Dienststelle für internationale Beziehungen (DIB) jedes Semester eine Vielzahl von Aktivitäten und Veranstaltungen, um unsere internationalen Studierenden bestmöglich in die Universität und das Leben in Freiburg einzuführen. Am 15. September 2023 fand der zweite von insgesamt zwei Willkommenstagen in diesem Semester bei sommerlichem Wetter statt. Nach einer Einführungspräsentation und einem Vortrag der Philosophischen Fakultät begaben sich Studierende der Rechtswissenschaftlichen Fakultät und solche, die gemeinsame Kurse besuchen, auf Entdeckungsreise: Wo wird die Campuscard aufgeladen? Wo lässt sich beim Einkaufen das meiste Geld sparen? Welche versteckten Ecken sollte man unbedingt kennen? Die Tour «Fribourg sympa» endete mit einem Welcome Apéro in der Ehrenhalle am Standort Miséricorde. Drei glückliche Studierende gewannen im Rahmen einer Verlosung zudem je eine Kultur-Legi.

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• Webseite des Sprachenzentrums und der Akademischen Dienste
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• Webseite der Philosophischen Fakultät
• Webseite der Rechtswissenschaftlichen Fakultät

• Diplômes coordonnés entre Fribourg et Turin

Die Dienststelle für internationale Beziehungen (DIB) organisiert gemeinsam mit dem Sprachenzentrum der Unifr und ESN Fribourg (Erasmus Student Network) jeweils vor Beginn des Semesters mehrere Aktivitäten und Events für die internationalen Studierenden, um sie mit der Universität und der Stadt Freiburg vertraut zu machen. Am 16. September 2022 haben wir den zweiten von insgesamt zwei Willkommenstagen in diesem Semester begleitet. Studierende der Rechtswissenschaftlichen Fakultät und solche, die gemeinsame Kurse besuchen, haben sich nicht vom Herbstwetter abschrecken lassen und von der Führung «Fribourg sympa» profitiert mit anschliessendem Welcome Drink für alle, die gerade im Austausch sind.

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L’expérience est encore fraîche, mal digérée. Une petite Bérézina, en somme. Cela faisait longtemps que Diana, étudiante tessinoise en droit, couvait le rêve d’aller étudier un semestre en Russie, patrie de sa mère. Après des démarches fastidieuses, débutées en octobre 2020, elle obtient à la dernière minute le sésame tant attendu, celui qui lui ouvre les portes de l’Université de Saint-Pétersbourg. Son ambition: y étudier durant le semestre de printemps et y obtenir un diplôme d’échange, mais, surtout, renouer avec ses racines: «Bien qu’un peu enfouie, la culture russe fait partie de moi depuis mon enfance.»

Voyage en terre (presque) inconnue
Arrivée le 5 février, Diana doit tout d’abord faire face à la rudesse du climat, elle qui manque par deux fois de se casser le coccyx en glissant sur la glace! Grâce à l’aide d’un buddy, un étudiant du lieu qui accueille les étudiant·e·s de mobilité, et des ami·e·s de sa mère, elle prend toutefois rapidement ses marques et, surtout, repère les commerces où elle peut acheter la nourriture qui lui permettra de cuisiner des plats du sud de l’Italie. «La nourriture, c’est ce qui risquait de plus me manquer», se souvient-elle. Elle découvre aussi des distances qui sont à l’échelle du pays. «Chaque jour, je devais voyager durant une heure pour me rendre à la faculté. Je traversais le Tessin, en somme», rigole-t-elle. Diana entame ses cours à la Faculté de droit de l’Université de Saint-Pétersbourg, celle-là même où Poutine a étudié. «Je suivais les cours en anglais, car je ne me sentais pas 100% à l’aise avec le russe, explique-t-elle, j’ai aussi jugé qu’il était plus utile d’étudier le droit international que le droit russe.» L’enseignement la passionne, dont un cours en particulier, intitulé «Global talent management», qui consiste à faire un projet avec la marque Coca Cola.

Et soudain la guerre
Après des semaines de bruissements, la guerre finit par éclater le 24 février. L’Université de Fribourg contacte Diana dès le lendemain pour connaître ses intentions. «Ce sont les sanctions qui ont changé la donne, explique Diana, il devenait de plus en plus difficile de retirer de l’argent. Je ne pouvais pas compter non plus sur mes grands-parents russes qui sont de modestes retraités.» Sur place, elle n’a pas vraiment l’occasion de parler du conflit avec les Russes, ceux-ci se montrant discrets sur le sujet. Décontenancée, sans soutien de l’ambassade suisse, elle se résigne alors à acheter son billet de bus et elle embarque le 1er mars. Au lieu des 6h45 prévues, le voyage jusqu’en Estonie dure 10h30. «A la frontière, c’était la gabegie. Mon passeport a été contrôlé quatre fois, les bagages scannés», raconte-t-elle, encore marquée par cette expérience de la fuite.

Digérer et rebondir
Bien que terminée en queue de poisson, l’expérience russe l’a marquée, et pas que négativement. «J’ai beaucoup apprécié les cours et je suis vraiment déçue d’avoir dû les interrompre si précipitamment. J’aime la Russie, qui est un vrai pays de culture. J’adore les Russes, même s’ils ont un sacré caractère!» Convaincue d’y retourner un jour, Diana essaie pour l’heure de rebondir du côté de Cologne, où elle séjourne depuis le 26 mars. «Je galère pour trouver un appartement, mais je tenais absolument à étudier à l’étranger. Je ne souhaitais pas non plus rester sur un échec», conclut-elle, pleine d’allant.

• Photos: © Diana Olivieri

The programme is called «Cotutelle de thèse», is administered by swissuniversities and very much welcomed by the university management: This grant is intended to recognise the (double) work of doctoral students who choose to have a dissertation jointly supervised with a foreign partner university. The financial grants serve to cover travel and accommodation expenses, among other things. Today we introduce Nicolò Alessi (29) of the Faculty of Law, Institute of Federalism. His supervisor is Prof. Eva Maria Belser.

If my supervisors had to describe me in three words, they would be:
Ambitious, anxious, multitasking.

What my research is about:Ìý
The legal models for the accommodation of (cultural and other types of) diversity and federalism.

I study the models of accommodation of diversity in constitutional legal systems, and I try to provide an analytical conceptual framework to grasp their evolution beyond classic minority rights, also by proposing federalism as an analytical frame and tool for at least some of the emergent models.

My partner university abroad and why it is so important for my project:
Actually I come from Italy and had started my PhD at the University of Verona, and then I arranged a «Cotutelle de thèse» with the ÌÇÐÄVolg. So I would say that my partner University is Unifr. The cotutelle is absolutely critical for my project since I have the chance to access the scientific resources of the ÌÇÐÄVolg and, especially of the Institute of Federalism, which I could not have found in Verona. Furthermore, working at the Institute of Federalism gives me the opportunity to meet my supervisor and other researchers and to discuss with them my research and its progress, with their experience helping me in many respects, not least from a methodological point of view. It must be said that the pandemic significantly reduced the possibility to do so, but I have been seizing this chance as long as possible. Moreover, the Institute of Federalism being one of the most important centers of federal studies in the world, my thesis will acquire surplus value and great visibility.
Ìý
What I hope to gain from this «Cotutelle de thèse» project:
First, I hope that my one-year research period in Fribourg – the very first in my life, since I did not have the opportunity to participate in an Erasmus programme – will eventually make me feel more self-confident and realise that I am able to do such things as living abroad (in pandemic times), facing difficulties and developing strategies to overcome them.
Second, I would like to build a network of solid relations which I may rely on in my future career.
Third, I hope I will end up with a thesis that primarily gratifies me and the gives justice to the effort I have been putting into it. What I look for is to feel somewhat satisfied, and deliver a work which may be the basis of my future research, if I will decide to do so. Since, to be honest, I still do not know precisely what I am going to do after my PhD, and, especially, if this is the life I’d rather live. But I think it is normal. After all, the PhD is a path, besides representing, as one Professor once told me, a time of significant sufferings.
Finally, hopefully my cotutelle will help me find my way.

That could be a challenge for me:
Remembering the name of all Swiss cantons.

My fellow students should definitely know that:
I can’t stand seeing pasta together with salad on the same plate.

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• Website of the Institute of Federalism
• Further information on the
• Website of the
• Nicolò Alessi online:
  
  
  

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